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venerdì 29 novembre 2013

Il bel centro storico di Loreto Aprutino che va in crollo... ogni volta che c'è un evento meteorologico estremo!


Il bel centro storico medievale di Loreto Aprutino continua a subire i danni causati dal degrado e dall'abbandono. Stamattina un nuovo crollo spaventoso in prossimità della chiesetta di San Biagio. Parte di un antico muraglione in mattoni e pietre è venuto giù, appesantito dalle abbondanti pioggie e dalla terribile nevicata del 25 novembre scorso. Distrutta completamente una macchina parcheggiata nella strada sottostante. 
Riesplode un problema grosso e delicato che nessuno vuole affrontare: come riqualificare questo bel paese aprutino? Il crollo di oggi è un altro campanello di allarme, un grido di dolore di un paesaggio storico che si sta perdendo, simboli eclatanti di un legame ormai spezzato tra i loretesi e il loro borgo antico. Il centro storico abbisogna assolutamente di manutenzione, di riqualificazione, di lavori ingenti per salvare il salvabile. Per favore, non diamo sempre la colpa alla meteorologia! Si, la particolare combinazione di tantissima pioggia prima e di neve pesante poi è stata un problema per alberature stradali e per attività agricole. Gravi i danni, ma ricordiamoci che la Natura, seppur estremizzata, colpisce sempre i punti deboli del paesaggio e si riprende quello che è suo. Il centro storico, al momento, dopo la nevicata del 25 novembre, è senza luce. Tante case sono disabitate ormai da anni.  
Troppe chiacchiere intorno al borgo medievale, troppi progetti mai realizzati... mentre si aggrava il sonno della ragione ed anche dell'intelligenza in un paese che è dominato dal calcestruzzo, dai palazzinari e dalla fuga di cervelli.  Stiamo messi proprio male a Loreto Aprutino, una cittadina che potrebbe vivere SOLO di turismo e che invece sta perdendo per sempre la sua miniera d'oro. A ogni evento meteorologico estremo si rivedono le stesse scene e gli stessi problemi. Dobbiamo aspettare che ci scappi il morto per aprire gli occhi? 





testo e foto di Alberto Colazilli

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